Riporto qui sotto il brano introduttivo alla splendida teoria dei colori di Goethe, che coglie il punto in maniera assai limpida.
"Il desiderio del sapere viene innanzitutto suscitato nell'uomo
dall'osservazione di importanti fenomeni che ne attirano l'attenzione.
Affinché questa si mantenga, deve aver luogo un'intima partecipazione
che progressivamente ci rende più familiari gli oggetti. Come prima cosa
notiamo quindi una grande molteplicità, che ci viene incontro come
quantità. Siamo costretti a separare, distinguere e quindi di nuovo
ricomporre; dal che nasce infine un ordinamento che nel suo insieme può
essere abbracciato in modo più o meno soddisfacente.
Per ottenere questo risultato, in qualsivoglia ambito, anche solo in parte, è necessario un continuo e severo lavoro. Questa ci sembra essere la ragione per la quale gli uomini lasciano infine da parte, come fossero cosa da poco, i fenomeni, a favore di di una qualsiasi forma, più o meno abborracciata, di spiegazione, in luogo di darsi pena di conoscere il particolare e di dar vita, da quello - come sua specifica infiorescenza "sur place" - a un intero."
Per ottenere questo risultato, in qualsivoglia ambito, anche solo in parte, è necessario un continuo e severo lavoro. Questa ci sembra essere la ragione per la quale gli uomini lasciano infine da parte, come fossero cosa da poco, i fenomeni, a favore di di una qualsiasi forma, più o meno abborracciata, di spiegazione, in luogo di darsi pena di conoscere il particolare e di dar vita, da quello - come sua specifica infiorescenza "sur place" - a un intero."
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