venerdì 2 gennaio 2015

A cosa si deve principalmente "l'esilio" comminato a Goethe dalle poetiche moderne? Al suo non transigere, anzitutto, sulla forma estetica come chiave di lettura dell'essere stesso. Abdicando il moderno alla tenuta del valore estetico come inscritto nell'essere stesso assieme agli altri due trascendentali (il "verum" e il "bonum"), l'arte stessa decade a mero fronzolo e, in un certo senso, perde la sua consistenza e la sua serietà. Guardando oggi all'espressione di tanti demagoghi in cattedra, noi siamo quindi portati a interrogarci se essi dicano il vero o se siano delle "brave persone", ma sorvoliamo affatto sul dato espressivo, ossia su quel che risulta dal loro prodursi: il puro dato estetico. Lo stesso accade in ambito artistico: siamo portati a valutare un'esecuzione o una rappresentazione secondo un criterio astrattamente etico, come se ciò che si ode e che si vede non fosse infine la realtà...(paradosso interessante, soprattutto perché esso viene da incalliti "realisti", ovviamente "de nomine").

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