La saggezza del poeta, or gatto or gufo, perfettamente assente dalla realtà del mondo tumultuoso e dai suoi traffici.
Il poeta è lo sposo della tenebra, senza di che si spegne la sua voce, di ininterrotto conversare con l'ombra non mai apparsa.
Scrive Jean-Paul Sartre che Charles Baudelaire rimase affatto immune dal concetto di esperienza; non corse dietro mai a ombra nessuna, immobile sul suo ramoscello di notte sempre uguale, eternità iridescente del non-nato.
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